Anche Afol Metropolitana è tra i sottoscrittori del Patto per il Lavoro, firmato il 29 aprile 2022 a Palazzo Marino, alla presenza del ministro del Lavoro e delle Politiche sociali.
Il rilancio dell’occupazione, la qualità del lavoro, servizi per il lavoro diffusi sul territorio e vicini alle persone, la tutela dei diritti, in particolare di donne e giovani, e modalità di lavoro innovative sono al centro del patto, siglato insieme a Governo, Comune di Milano, Assolombarda, Camera di Commercio Milano Monza Brianza e Lodi, Confcommercio, Afol Metropolitana, Città Metropolitana di Milano, CGIL, CISL e UIL.
Il Patto, nato a seguito di incontri e proposte degli attori convolti, prevede una serie di azioni, alcune delle quali già definite, come la realizzazione di sportelli per il lavoro diffusi sul territorio; la formazione permanente e continua e nella fase transizionale del lavoro; la creazione di opportunità di rilancio per i più fragili; il rafforzamento dell’orientamento scolastico sia verso il mondo delle università sia della formazione professionale tecnica superiore; la promozione della cultura della legalità e della sicurezza e della salute nei luoghi di lavoro.
“La qualità del lavoro genera crescita e sviluppo per il territorio. La parola chiave – ha dichiarato Maurizio Del Conte, presidente di Afol Metropolitana – è collegare la formazione al lavoro, per fare di Milano la capitale del lavoro di qualità. Vogliamo realizzare politiche attive sempre più connesse con la formazione professionale. Il patto per il lavoro nasce con il Comune di Milano, le parti sociali e gli stakeholder del territorio perché solo attraverso un dialogo costante tra le parti si realizza un ecosistema che valorizza il capitale umano e promuove il lavoro di qualità”.
Le quattro linee strategiche del Patto sono:
- Milano, città della formazione: investire in educazione, istruzione, formazione per generare risposte di qualità all’esigenze delle imprese, per conciliare vita e lavoro, per superare le disuguaglianze in ingresso e in uscita e favorire l’inclusività: servizi infanzia, orientamento, formazione civica, valorizzazione della formazione tecnica, professionale e scientifica; ricomporre la filiera formativa e allinearla rispetto agli attuali fabbisogni del mercato del lavoro;
- Milano, città delle opportunità: smart working, economia urbana, imprenditoria e micro-imprenditoria, attrattività dei talenti, del turismo, olimpiadi, start up innovative etc.; ridurre il mismatch tra domanda e offerta di lavoro, migliorare livelli occupazionali e sviluppo economico;
- Milano, città del buon lavoro: sostegno, promozione e diffusione di un lavoro rispettoso delle leggi e delle parti normative ed economiche dei CCNL firmati dalle organizzazioni sindacali comparativamente più rappresentative, cultura della legalità e della sicurezza sul lavoro, protocolli Expo, osservatorio occupazionale;
- Milano, città del rilancio: sostenere le persone che perdono il lavoro e non lasciarle sole nel momento di transizione; sostenere il ruolo attivo delle donne e i giovani, rendendo flessibili gli strumenti per la loro formazione e riqualificazione; attivare i milanesi per il contributo al bene comune; proporre forme di sostegno anche al mondo dell’economia carceraria.
Il Patto è il risultato di un percorso partecipato che ha consentito di individuare obiettivi strategici condivisi e progettualità capaci di promuovere economia e sviluppo. È un punto di partenza per costruire un modello capace di adattarsi continuamente alla realtà economica e sociale che cambia. E proprio per valutare i risultati raggiunti e i nuovi passi da compiere, il tavolo dei partecipanti al Patto si riunirà ogni tre mesi.