Apertura dello Sportello lavoro “Centro per l’impiego” nel carcere di Opera: primo passo del protocollo d’intesa tra Afol Metropolitana e la Casa di reclusione di Milano Opera
Opera, 30 marzo 2017 – Si inaugura oggi lo Sportello lavoro “Centro per l’impiego” nel carcere di Opera, a seguito del protocollo d’intesa tra Afol Metropolitana e Casa Reclusione di Milano Opera che prevede una serie di azioni di politiche attive del lavoro.
Il contenuto dell’accordo, in attuazione a quanto è previsto dal decreto legislativo 150 del 2015 in riferimento alla popolazione carceraria, prevede la presa in carico dell’utenza da parte dello Sportello lavoro “Centro per l’impiego” e rende concreto il processo d’integrazione socio-territoriale dell’istituzione penitenziaria.
I detenuti impegnati in attività lavorative e quindi interessati al servizio sono 460, il 45% circa dell’istituto. Di questi, 110 lavorano per aziende e cooperative in attività che spaziano dall’assemblaggio, alla saldatura, alla digitalizzazione dei archivi documentali, al call center, giardinaggio alla produzione di prodotti alimentari, mentre 350 lavorano per i servizi interni dell’istituto, come quello di cucina, di lavanderia, di manutenzione ordinaria e di pulizia.
Per loro Afol Metropolitana assicura la presenza di uno o più operatori all’interno dello Sportello lavoro del carcere con il compito di supportarli in una serie di servizi per il lavoro, come la dichiarazione di immediata disponibilità al lavoro sul sistema informativo “GEFO” e la possibilità di stipulare un patto di servizio personalizzato sulla base del format disponibile sul sistema regionale. Questo passaggio, compatibilmente con le condizioni dello stato detentivo, consente al detenuto di accedere alle misure di politica attiva di carattere nazionale, come Garanzia Giovani e l’assegno di ricollocazione, o di carattere regionale, come la Dote Unica Lavoro.
“Oggi parte la prima sperimentazione di un accordo tra i servizi per il Lavoro e Il ministero della Giustizia – ha dichiarato Giuseppe Zingale, direttore generale di Afol Metropolitana. Il progetto è sicuramente interessante perché sostiene percorsi di qualificazione e riqualificazione professionale per persone che sono in restrizione di libertà e li prepara anche per un reinserimento nel mercato del lavoro una volta scontata la pena”.
“Le condizioni attuali del mercato del lavoro – ha spiegato Mattia Granata, vicepresidente di Afol Metropolitana – , richiedono innovazione istituzionale e capacità di sperimentazione. Sono questi gli ingredienti del “modello Milano” rappresentato da Afol Metropolitana di cui il ministro Poletti e le istituzioni locali hanno più volte riconosciuto l’efficienza. L’iniziativa presentata oggi è una ulteriore testimonianza del ruolo sociale di un’agenzia pubblica nel settore delle politiche per il lavoro.”
All’inaugurazione erano presenti Giuliano Poletti, Ministro del Lavoro e delle politiche sociali, Roberto Piscitello, Direttore Generale Detenuti e Trattamento D.A.P., Giovanna di Rosa, presidente del Tribunale di sorveglianza di Milano, Giacinto Siciliano, Direttore Casa di reclusione Milano Opera, Giuseppe Zingale, Direttore generale di Afol Metropolitana, Valentina Aprea, Assessore regionale all’Istruzione, Formazione e Lavoro, Mattia Granata, Vice Presidente di Afol Metropolitana ed Elena Buscemi, Consigliera delegata al Lavoro di Città Metropolitana.